miércoles, 24 de septiembre de 2008

Leoni nella gabbia (MFGVI)

corazón que ha sabido amar llorando...

corazón que ha sabido morir andando...

Due uomini che si battono per una donna
nulla di più banale eppure è la forza della natura
l'impeto di leoni tra il gioco e la morte
sotto il basso circo dell'esistenza
ciascuno con le sue armi fatte di sguardi fugaci sorrisi
unghie spezzate stomaci sanguinanti passati presenti futuri
e sempre più dentro nella perversione sognando
corpi oltre i corpi anime riflesse negli occhi
tre coppie di bellissimi occhi
due uomini che vogliono una donna
una donna che vuole due uomini
due uomini che sono nudi e certo impauriti
mentre forti vanno nella vita con un buco
a volte riempito per poco a volte nel ricordo a volte nell'orgasmo
questo annullarsi questo darsi per l'istante eterno per la piccola dolce morte
intanto camminano tutti gli altri
alcuni tristi alcuni sorridenti
chi facendo finta che nulla succeda mai
certo ciascuno sfiorando appena queste emozioni
come guardando i leoni in gabbia ruggire di solitudine poi scattare improvvisi
verso la luce.

I leoni sono animali tristi
i loro occhi sanno ancora luccicare e piangere
stupire
guardando i leoni gli uomini possono cogliere la solitudine
dentro quella si celano segreti
dal passato dalla natura quindi due uomini
si ergono
promettono promettono
così io prometto
i sorrisi troppe volte dimenticati
le carezze le risa il mondo in un letto
le parole sussurrate nelle orecchie al buio
la fiducia tradita
prometto prometto
di camminare a fianco di camminarti incontro
di lasciare le gabbie ai leoni
da uomo e donna dovremo infatti andare
da uomo e donna senza più paure
liberi nudi fuori e al di sopra di tutto
e allo stesso tempo dentro nei ventri
negli antri nelle caverne
dove una volta imperversavano feroci
i leoni adesso in gabbia
dove ritornati ci ritroveremo ancora
l'ultima danza
l'ultimo giro
sarà lì vicini
vicini come adesso distanti infiniti eppure
vicini dentro
assaporando la terribile vita
e le dolci ultime parole.





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