miércoles, 5 de noviembre de 2008

Sepoltura dei doni. Le devastazioni...

...restano.

E pochi potrebbero rispondere così.
Peggio, nessuno lo fa.
Che mi muove allora?
Che cosa ci faccio in un blog?
Forse l'uso che è giusto farne riguarda un tempo trapassato. Eppure allora....

Dove sono i compagni ammutinati? È legittimo e corretto pensare che semplicemente il tempo uccide? Che solo rimangono i possibili trascorsi?

E il nuovo? Il nuovo avanzante? Si riduce a effimera illusione?
Consapevolezza di non riuscire più a entrare in profondità come prima?
Siamo persi o cosa?

Ecco, scrivo qui per non avere dove. E non è neppure poesia.

Verrebbe fuori anche, come un tempo. Ma a me non serve più come serviva.
Non è consolazione la poesia. Non per me. Morto il titanico spirito ribelle, poco resta.

Così, due birre con l'Hector. Necessaria umanità. La confusione di lenzuola vuote. La voglia di sentire e la paura di opprimere. Allo stesso tempo la sensazione di essere marginale. E prescindibile.

Eppure la vita tornerà con impeto. Ancora, di nuovo. Intanto, un nuovo orario, inutile denaro per sopravvivere nello spettacolo, quattro o cinque nuovi libri bellissimi per chiedersi se non avesse più senso fare lo scrittore. Fantastico. Complimenti poeta.

Il poeta ingegnere. Vorrei strapparmi di dosso la pelle. Elidere il passato e saltare nel bianco delle poesie di una volta. Purtroppo, questo passerà. Ritornerà la vita di ogni giorno. Ritornerà anche, bastardo, il sogno di andare. E andrò. Avanti così.

Disse qualcuno

"La morte si sconta vivendo"

Sono daccordo. Vecchio, sono daccordo. Ma non lo saprai mai. Anzi, dentro di te sì che lo sai. Ma non arriverai qui. Qui quello che arriva sono piccoli interessi egoisti. Tutto quello che è rimasto.

D'altra parte, perchè me ne vado io di blog in blog? Davvero sono interessato? A che cosa esattamente?

E ho sempre pensato che la vita vincesse sull'arte. Che l'unica via fosse trasformare la vita stessa in arte. Vivendo oltre il limite. Sfidando. Sono ancora vivo. Perchè?

Per testimoniare un fallimento? Molti fallimenti?

Teo direbbe che finalmente mi faccio domande.

Io dico che siamo solo possibili risposte. Ne sono ancora convinto.

Così.

Obama vince, nulla cambia. Questo blog non vale un cazzo.

Mi sento solo. E il bello è che ciò che manca non so nemmeno esattamente cosa sia.
Benissimo. Geniale.

Puzza di piedi che non mi abbandona. Vita. Strada. Il computer che è a punto di andarsene come ogni cosa.

Cambia la moto, cambia la città, cambia arte (arte?), cambia di ragazza.
Cambia di lavoro, cambia di scuola e di paese.
Chiamalo Stato nazione per favore.

Guarda la televisione, fai come tutti.

Cambia. Cambia. Cambia.

Eccellente.

Lavora consuma crepa.

Lode a Mishima e a Majakovsky.

Fanculo.