viernes, 25 de febrero de 2011

Mastella, Neruda e i globonauti

Adesso, sommerso nel cinema
non so perchè ma penso alla poesia che rigettiamo ogni giorno
quasi fosse un residuo dell'ultima combustione
i prodotti consumibili esigono voracità,la rapidità dell'attimo
una cosa su cui scrisse Sinicco
ed era storia.

Essa, giustamente
riposa senza preoccuparsi troppo della multimediatica giustapposizione della verità
già che non c'è verità me l'hanno fatto capire fin troppo i ventenni globo
globodan in qualche momento mi divertì il soprannome

Certo è che la letteratura vive e cambia come
il nostro Vladimiro lussurioso e non c'è tempo
per i massaggi e non c'è tempo per quadrare né cerchi né conti
possiamo ascoltare Schonberg al MacDonald
e guardare Herzog a CanalPlus

Sicuramente tutto questo fa schifo ma non mi sento di dire
non scriverò più
il gesto il valore quelli si apprezzano
però quando senti il sole del deserto e la brezza del mare scontrarsi
giusto sopra la tua testa di abitante della nuova oasi
scatta il fondo oltre le campane, sopra i ragni

ne ho studiate troppe di stronzate e quando insegni
quando insegni la responsabilità ti guida nel mondo dei giusti
dove Arshavin non segna e San Remo è polvere per gli archivi

Così andiamo, spalla a spalla
conoscendo la cucina e il letto condiviso
le bollette sono il sale della vita
come la sacrosanta sega a letto il sabato la mattina.