sábado, 26 de diciembre de 2009

Viva Zapata!

Marlon Brando abbraccia il cavallo bianco. Elia Kazan ne incuadra l'occhio spaventato, l'animale sa cosa deve succedere. Epica storia, quella di Emiliano Zapata, rivoluzionario tormentato, e meraviglioso film di scuola actor studio. Metodo Stanislavski a parte, Marlon uccide con gli occhi. Un vagabondo per il ruolo di un cavaliere incantato. La mia notte si addolcisce con immagini passate e proiezioni future. Ammutinati finiti, la bora lontana. Ormai la nuova lingua mi penetra, i sogni per il 2010 sono quelli presentiti già da un po'. Il deserto, il pacifico. Le terre ancestrali dove l'orgoglio trapassa a volte anche l'intelligenza, riempendo il tutto di poesia, di musica, di balli travolgenti. Scopro per la prima volta la distenza che ormai ho messo tra me e la stessa cultura da cui provengo. La triestinità mi diverte ma non mi affascina più. Ci vedo troppo vizio e poche idee, e questo fighettismo nuovo che straripa. Ricordo Geronimo, le avventure, le esplorazioni della regione quasi fosse il mondo. Ma adesso più che mai mi serve il mondo. Sarà che mi sento freddo, sarà che sono alla fine di qualcosa.

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